In visita alla Biblioteca capitolare di Vercelli: “ Vercelli Book”, ma non solo

 

Si è svolta a novembre, per iniziativa dell’Associazione culturale “Prova e Riprova” di Torino, la visita alla Biblioteca capitolare di Vercelli.

Il patrimonio librario della prestigiosa istituzione si compone di 230 manoscritti e numerosi incunaboli e cinquecentine provenienti dall’ex Convento francescano di Billiemme.

Senza alcun dubbio, l’opera più importante conservata è il “Vercelli Book”. Il manoscritto in pergamena, della seconda metà del X secolo, costituisce una delle prime produzioni poetiche anglosassoni. Redatto probabilmente da un’unica mano in più riprese, annovera 23 omelie e 6 componimenti poetici. Creato in un piccolo scriptorium ignoto che lo ha corredato di tre sole decorazioni zoomorfe, è composto da un corpus di poemi in gran parte anonimo. I testi, di ispirazione ascetico-religiosa, sono scritti in un dialetto sassone occidentale. La legatura è ottocentesca.

Il codice più antico è però un “Evangelario di Sant’Eusebio” del IV° secolo. Il testo, in pergamena, rappresenta una delle prime traduzioni dei Vangeli dal greco al latino. Scritto in onciale, è contenuto in quattro cassette per un totale di 634 fogli sciolti.

Altra opera pregevole è un “Apollo medico”, volume di medicina del IX° secolo. In pergamena e arricchito di splendide miniature, proviene dall’Abbazia di Nonantola (MO); nel 1910 è stato oggetto di un significativo restauro.

Ancora, è da segnalare un “Evangelistario” in latino del XIII° secolo, in pergamena. Composto da fogli sciolti conservati in una scatola, il codice contiene parti dei Vangeli. Nell’opera è pure presente la storia del martirio di Sant’Eusebio; nella realizzazione della miniatura che illustra l’episodio sono state utilizzate foglie d’argento.

Infine, per quanto riguarda le epoche successive, sono da ricordare un manoscritto di Diritto canonico del 1355 in pergamena e un Messale latino del 1555, arricchito di xilografie, con legatura probabilmente coeva.

Come si può vedere, i motivi per una trasferta a Vercelli non mancano.

Silvio Gentile